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Viviamo di una vita ricevuta
  
Proposta pastorale per l’anno 2023-2024

  
Leggiamo insieme la proposta pastorale dell’Arcivescovo iniziando dalla INTRODUZIONE

 
 
La gioia del Padre nel contemplare l’opera compiuta nella sapienza del Verbo per potenza di Spirito Santo è la benedizione che accompagna tutta la vicenda umana e tiene viva la speranza della beatitudine, anche nelle molte spaventose ombre che segnano la storia di tutti i tempi, del nostro tempo.

 
La Pasqua di Gesù è la rivelazione della via che porta alla gloria: la via della vita donata, dell’amore fino alla fine. La Chiesa celebra nel tempo il mistero che salva. Non ha altro da fare che ricevere il dono dello Spirito perché ogni giorno della storia, ogni situazione della vita, ogni figlio d’uomo sia reso partecipe della vita del Figlio Unigenito, primogenito dei risorti.

 
Non mi stanco di ripetere che la santa liturgia è il principio della vita cristiana e dona lo Spirito che deve ispirare ogni aspetto e iniziativa della comunità cristiana. Per quanto siano molte le proposte e le iniziative delle nostre comunità, non dobbiamo dimenticare che il Signore ci chiama alla pace per continuare a servire, senza risparmio, ma anche senza ansia di prestazioni o presunzioni di protagonismi.

 
Non intendo ora limitarmi a presentare la “proposta pastorale per l’anno 2023/2024”, ma suggerire attenzioni doverose e costanti che devono qualificare le proposte della comunità cristiana. Richiamo tutti alla vigilanza, alla lucidità, alla fortezza per evitare di essere reticenti, intimoriti o arroganti in un contesto caratterizzato da opinioni diffuse che confondono il pensiero, le parole, le proposte in ambito educativo e pastorale.

 
Il punto di partenza irrinunciabile è la professione di fede che riconosce la vita come dono di Dio. In questo senso si deve intendere la vita come “vocazione ad amare”. Per dare un contenuto a queste affermazioni ci riferiamo con pensosa disponibilità alla Parola di Dio, alle indicazioni di papa Francesco e del magistero della Chiesa per accompagnare tutti a vivere temi particolarmente complessi e problemi che non possiamo ignorare con la fiducia del credente e la sapienza che viene dall’ alto.

 
Nel contesto in cui viviamo, la proposta cristiana può essere considerata come una sorta di stranezza d’altri tempi, può essere disprezzata come ridicola, può essere intesa come la pretesa di giudicare, come una invadenza fastidiosa.

 
Ma i cristiani non vogliono e non possono giudicare nessuno. Sperimentano però che, vivendo secondo lo Spirito di Dio e l’insegnamento della Chiesa, ricevono pienezza di vita, hanno buone ragioni per avere stima di sé e degli altri, affrontano anche le prove animati da invincibile speranza. Non ritengono di essere migliori di nessuno. Sentono però la responsabilità di essere originali e di avere una parola da dire a chi vuole ascoltare, un invito alla gioia.

 
Con questo spirito incoraggio tutti a non rinunciare alla responsabilità della testimonianza, della proposta, dell’accompagnamento educativo sui temi che riguardano l’educazione affettiva, la preparazione al matrimonio religioso, l’accoglienza della vita, il lavoro, la pace, il tempo della terza età.
 

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